Una stretta di mano, alla fine dell'incontro, tra Peppino Forte e Luciano Lapenna (in mezzo il segretario regionale Silvio Paolucci) simbolicamente e di fatto apre il confronto alle primarie del Partito Democratico a Vasto di domenica 20 marzo, con contendenti il presidente del Consiglio comunale e il sindaco della città. A 'battezzare' il confronto c'è lo stato maggiore del Pd abruzzese locale, con Paolucci, appunto, il senatore Giovanni Legnini e il segretario provinciale Camillo Di Giuseppe, commissario del partito a Vasto. "Primarie vere", con "due splendidi candidati", ripetono i tre al tavolo con Forte e Lapenna. Ci si aspetta una partecipazione nutrita di cittadini, e non solo di esponenti di partito che sostengono l'uno e l'altro 'competitor'. "Sarà un risultato eccellente riuscire a portare a votare almeno duemila vastesi", sottolinea Paolucci. Nel corso della conferenza di presentazione non mancano 'punture' al centrodestra per le decisioni 'verticistiche' e accenni al percorso travagliato che ha portato alla scelta di fare le primarie. Forte riconosce la bontà dell'azione amministrativa degli ultimi cinque anni, ma non mancano alcune visioni differenti, sottolinea, di determinati aspetti. "Al termine della competizione, quale che sia il vincitore - dice il presidente del Consiglio comunale - ci ritroveremo assieme in vista del voto di metà maggio. C'è un patto d'onore tra noi". La contrapposizione, sottolinea poi con Lapenna che annuisce, c'è stata, eccome. "Non è stata finta". "Anzi", accentua, sorridendo, il sindaco. Quest'ultimo si è messo in competizione, ha detto, quando ha capito che le primarie non sarebbero state vere se con un unico candidato o un altro poco credibile. "Non siamo nemici, ci sarà un confronto serio sulle cose fatte e da fare. E' in gioco la continuità di questa esperienza amministrativa e va combattuto il centrodestra, perché è quella la partita vera, in vista delle prossime elezioni".