Da ben quattro anni, svoltando da una frenetica e dinamica Statale 16, percorro quotidianamente una stretta strada della periferia vastese dalle sinuose ed avvolgenti curve che si susseguono di tanto in tanto tra canneti, vigneti e ridondanti avvallamenti. Sono l’insegnante della Casa Circondariale di Vasto e la strada in oggetto è quella di via Torre Sinello, in contrada Salotto, dove al numero 23 è ubicata la Casa Circondariale di Vasto. In essa vi lavorano ben 120 agenti di Polizia Penitenziaria che quotidianamente hanno tra i molteplici compiti di sicurezza quello delle “traduzioni”. Per “traduzioni”, nel gergo militare, si intendono tutti gli spostamenti di accompagnamento vigilato degli uomini detenuti con furgoni blindati, chiamati “cellulari”, per consulenze ospedaliere, udienze in Tribunale e per trasferimenti in altre sedi. Nella stessa Casa Circondariale lavora, inoltre, come me, del personale civile sia impiegato negli uffici amministrativi che in attività rieducative. Ogni mattina si è costretti a fare lo 'slalom' in una strada delimitata da entrambi i lati da aperti canali tra profonde buche e vegetazione incolta che cresce sempre più rigogliosa. Per non parlare della retrostante impercorribile strada con ingresso dalla contrada Zimarino, cosparsa di mucchi di rifiuti e dal susseguirsi di inevitabili fosse. Fastidiosi sono i continui danni riportati alle autovetture e preoccupazione c'è per il pericolo di incidenti su di una strada dalla non facile percorribilità. La scorsa sera, un collega agente, nel salutarmi mi mette in guardia dicendomi: “Vai piano! La strada è buia e poco illuminata! Attenta alle buche e facile andare fuori strada!”. Ripercorro così la strada del ritorno con maggiore cautela nella guida ed ecco che un cinghiale sbuca da un grosso cespuglio, mi attraversa la strada. Il mio procedere è attento e cauto, sterzo leggermente e lascio passare incolume il cinghiale. Sono ferma immobile spaventata, rivivo ad occhi aperti il ricordo e la scena. Sono in una riserva naturale, certo, sono d’accordo, il cinghiale ci sta! Ma se la strada fosse più illuminata? Fortunatamente mancava a completare la scena la buca e il canale aperto ai margini della strada. Sono stata fortunata! Certo, ma bello sarebbe se chi di competenza, non so, Comune, Provincia, Regione, si adoperasse per il rifacimento e la messa in sicurezza di una strada che versa in uno stato pietoso e che è di pericolo per quanti, come me, la percorrono tutti i giorni per andare al lavoro. Sentitamente, la maestra della Casa Circondariale di Vasto