Si parlava di sanità ieri pomeriggio nell'aula consiliare 'Giuseppe Vennitti' di palazzo di città dove convocata una seduta straordinaria del Consiglio comunale. E' mancato il numero legale (assenti tutti i consiglieri di maggioranza a conferma della crisi ai più alti livelli che investe il centrosinistra ed il Pd in particolare), non la possibilità di discutere di un tema essenziale, grazie soprattutto alla presenza di numerosi medici ed operatori sanitari dell'ospedale 'San Pio da Pietrelcina' di Vasto. Fari puntati soprattutto sulla rete dell'emergenza e su 'disegni' in materia che penalizzano più di altri il territorio del Vastese. Illustrato, all'attenzione dei presenti (tra gli altri il direttore sanitario della Asl Lanciano-Vasto-Chieti Amedeo Budassi, i consiglieri regionali della zona Nicola Argirò, Antonio Menna, Antonio Prospero e Giuseppe Tagliente ed il vicepresidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis) un documento nel quale viene sollecitato un 'cambio di rotta' ed un maggiore riconoscimento, in termini di risorse e qualificazione dell'assistenza, per il presidio ospedaliero vastese, oggi di 'bassa intensità'. Di seguito il testo elaborato dagli operatori sanitari vastesi: "Preso atto delle proposte di modifica alla rete ospedaliera contenute nelle delibere del Commissario ad acta n.45/2010 del 05.08.2010 ed in rapporto alle proposte per il disegno della rete della emergenza che prevede 2 DEA (reparto degenza ad elevata assistenza) di secondo livello Pescara-Chieti e Teramo-L’Aquila; 4 DEA di primo livello negli ospedali di L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo; postazioni di 118 provincia di Chieti. Dalla contestualizzazione geografica della riorganizzazione della rete dell’emergenza-urgenza e più in generale della rete ospedaliera, emerge che si caratterizza per una forte concentrazione di presidi e strutture assistenziali di alta e media intensità di cure nel nord della regione, mentre i presidi e le strutture assistenziali nei territori a sud, e più specificamente nell’area Frentano-Vastese e nella Marsica, sono prevalentemente di bassa intensità. Questo rappresenta un evidente squilibrio nella distribuzione delle risorse. Pur consapevoli della necessità del piano di rientro e del ruolo centrale che occupa il contenimento della spesa nella riorganizzazione della rete ospedaliera e della rete della emergenza-urgenza, sottolineamo la necessità di maggiore equilibrio nella distribuzione delle risorse, in particolare tra l’area metropolitana Chieti-Pescara e i territori della provincia ed il rispetto del principio di equità, garantendo tutti i cittadini con pari qualità di assistenza. A tal fine proponiamo a quanti in indirizzo di adoperarsi, per quanto di loro competenza, a sostenere la nostra proposta di rivalutazione e ridisegno della rete per l’emergenza-urgenza e di conseguenza della rete assistenziale: individuazione del presidio ospedaliero di Vasto come sede di DEA di I livello (a tutt’oggi Vasto possiede i requisiti per il DEA di I livello richiesti ed espressi nell’accordo stato-regioni del 1996 e della Del Commissariale 45/2010; Vasto è nodale in un territorio in cui per distanze e collegamenti una elevata percentuale di popolazione viene raggiunta dal 118 con tempi superiori ai 40’, che arrivano ad oltre 60’ nella stagione invernale e che in estate vede triplicata la sua popolazione); maggiore omogeneità di distribuzione delle postazioni 118 della provincia di Chieti con equilibrio tra area costiera ed area montana, che rispetto alla previsione di piano sanitario regionale appare ridimensionata, in particolare nelle aree interne dove già incide il taglio alla rete ospedaliera da non escludere a questo proposito la possibilità di accordi con la regione Molise per integrazione interventi nell’area dell’Alto Vastese e dell’area Trignina. Siamo disponibili ove si rendesse necessario a collaborare con professionalità del nostro ospedale, particolarmente esperte nella problematica di programmazione sanitaria e conoscitori della complessa orografia del nostro territorio".