PREFETTO E QUESTORE SULL'INCENDIO DELL'AUTO DI FORTE: 'ATTO ODIOSO, MA VASTO NON è IL CENTRO DELLA MALAVITA'

Riunito a Palazzo di Città il Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica

Michele Tana
11/01/2011
Attualità
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"Atto odioso, ancora di più perché a danno di un rappresentante delle pubbliche istituzioni, ma a Vasto, ripeto, non c'è una situazione di emergenza a livello di malavita e sicurezza". Ribadisce il concetto il Prefetto di Chieti Vincenzo Greco, parole confermate anche dal successivo intervento del Questore Alfonso Terribile. Il rappresentante dell'autorità di Governo sul territorio ha coordinato, questa mattina a palazzo di città, la riunione del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblicata convocata proprio a Vasto all'indomani dell'episodio dell'incendio doloso dell'auto di proprietà del politico-giornalista vastese Giuseppe Forte, presidente del Consiglio comunale, consigliere provinciale e segretario cittadino del Partito Democratico. Con Greco, nell'aula consiliare 'Giuseppe Vennitti', il Questore Alfonso Terribile, il comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri Giuseppe Cavallari, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Paolo D'Amata, il Procuratore della Repubblica Francesco Prete, i vertici locali delle forze dell'ordine, i sindaci di Chieti e Vasto, Umberto Di Primio e Luciano Lapenna, il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio, lo stesso Forte e diversi consiglieri comunali, di maggioranza e minoranza. "Vanno messe in atto - ha aggiunto il Prefetto - misure per preservare la serenità del territorio e sviluppare una coscienza dei cittadini di partecipazione alla cosa pubblica. Questa riunione rappresenta una risposta forte alla comunità e conferma la comune volontà di fermare determinati fenomeni degenerativi". Sulla prossima campagna elettorale: "Si svolgano in un clima di serenità e costruttivo confronto". Ha aggiunto il Questore Terribile: "Episodio indubbiamente allarmante quello di cui vittima il presidente del Consiglio comunale, ma questo non deve significare che il Vastese è diventato il Bronx della nostra provincia". Terribile ha poi fatto riferimento ad una serie di dati: l'ultimo omicidio in zona risale al 2007, verificatosi a seguito di una rissa (delitto Cava a San Salvo), l'ultimo a Vasto è registrato nel 1988 (omicidio Tomeo). I reati in aumento sono legati soprattutto ai furti e non sussistono fenomeni di criminalità organizzata. "Lo sforzo delle forze dell'ordine è il massimo ed è questo un territorio che chiaramente va tenuto ancora di più in osservazione per la vicinanza ad alcuni territori particolari (Puglia e Campania)". Tra gli interventi in aula quello di Riccardo Alinovi (Udeur), vicepresidente dell'assise civica che ha intanto stigmatizzato quanti imputano ai rappresentanti degli organi di informazione la responsabilità di "ingigantire ed enfatizzare" episodi che comunque sono reali sul territorio. "Vasto non è più un'isola felice - ha rimarcato ancora una volta - e non si può dire che una città è sicura solo perché non si verificano omicidi". Per il Procuratore Capo Prete la strada da seguire non è solo quella della repressione dei reati, ma anche di "aggredire i patrimoni illeciti".

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