“Armiamoci e partiamo”, per una sorta di “tutti contro tutti”: ad osservare lo scenario politico-amministrativo cittadino sembra proprio questo l’invito che perviene da buona parte della rappresentanza già all’opera e di quella che, a breve, lo vorrebbe essere. Annunci di conferenze stampa, progetti e ambizioni, aperture di sede, convegni, incontri con questo o quell’altro ‘big’ di partito. In giro si vedono le luminarie delle Feste di Natale, ma si respira anche clima elettorale, con tante, tantissime componenti ormai già sul campo. Altro che semplificazione ‘bipolare’. Qui ‘fioccano’ liste e candidati sindaco e se alle scorse amministrative di aspiranti alla carica di primo cittadino ce ne erano quattro in lizza, a considerare la realtà di oggi ce ne saranno molti più nel voto della primavera 2011. Tre sono già in corsa: il primo a rompere gli indugi è stato l’ex assessore regionale di centrodestra Massimo Desiati, con il suo ‘Progetto per Vasto’. Poi è arrivato Ivo Menna, storico ambientalista ed ex consigliere nazionale dei Verdi, che si metterà a capo di un fronte comprendente in particolare i lavoratori in passato esposti all’amianto e protagonisti di una dura battaglia giudiziaria per il riconoscimento dei propri diritti. Oggi, giorno dell’apertura ufficiale del quartier generale dell’aggregazione civica in piazza Rossetti (appuntamento alle ore 18.30 presso il locale al piano terra degli ex Palazzi Scolastici lato Est), sarà il giorno di Nicola Del Prete, già vice sindaco e assessore della Giunta Lapenna di centrosinistra, alla guida di ‘Alleanza per Vasto’ che ha fondato con Davide D’Alessandro. Sempre oggi (conferenza alle 11 nella sede di largo del Fanciullo nel centro storico) scopre le carte l’Italia dei Valori, che al momento sembra volersi smarcare dal resto della coalizione di maggioranza per presentare una propria autonoma candidatura (si parla di Patrizia De Caro). E altri ne verranno. Dall’Udc, che ha da tempo annunciato una propria proposta per la guida della città, alla coalizione di centrodestra che, sotto l’albero di Natale, piazzerà un proprio esponente da scegliere (così sembra, ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo) tra Tonino Prospero, Etelwardo Sigismondi e Giacinto Mariotti. E poi c’è il centrosinistra. Una parte di esso vorrebbe puntare senza tentennamenti su una riconferma di Luciano Lapenna (Sinistra, Ecologia e Libertà e Rifondazione Comunista). Un’altra parte, quella dei Socialisti, ha già bocciato senza possibilità di appello questa eventualità. E c’è il Partito Democratico che sfoglia la margherita per l’indizione o meno delle primarie. In parole povere un quadro affatto omogeneo, anzi, decisamente frammentato, al quale assiste un elettorato inevitabilmente pronto a farsi coinvolgere nel prossimo ‘giro di valzer’ tra gli immancabili slogan, i manifesti che ci sono e che verranno, le bandiere, le promesse e le parole. Sperando che qualcuna di queste ultime, oltre che al vento, possano pure concretizzarsi in qualcosa di realmente utile e costruttivo per la comunità.