Due giovani filmmaker abruzzesi tra i finalisti del concorso internazionale "Babel Film Festival", l'unico festival italiano per documentari e fiction dedicate alle minoranze linguistiche. Il documentario prodotto da Daniela Giammarino, 29 anni di Vacri (vive e lavora a Vasto) e Riccardo Bruni, 30 anni di Vasto, è stato selezionato tra un centinaio di lavori dedicati alle più diverse minoranze linguistiche nel mondo, dall'America Latina al Tibet, dai Paesi baschi alla Bretagna, dal Friuli e le vallate occitane del Piemonte all'Arberia del meridione italiano. “E nëser?” E domani? (23'–Italia 2010), scritto e diretto da Giammarino e Bruni, è un attento e poetico reportage dedicato agli Arbreshe del Molise, minoranze linguistiche “sparpagliate” nel corso dei secoli lungo le coste della nostra penisola, in fuga dalle terribili invasioni turche nei Balcani e portatori di una cultura lontana, di difficile collocazione all’interno di un sistema chiuso e fortemente radicato come il nostro. Girato a giugno 2010 nella provincia di Campobasso, tra Campomarno ed Ururi, ha come protagonisti gli anziani del paese che narrano in lingua arbreshe originale (con sottotitoli in inglese) aneddoti misteriosi, antiche credenze e tradizioni familiari tramandate da secoli solo oralmente. Nelle loro storie frammenti di vita che pian piano ricompongono il mosaico della loro cultura originaria, la cui vita è strettamente legata alla conservazione e alla diffusione della lingua Arbreshe. Il documentario verrà proiettato durante il 'Babel Film Festival', che si terrà a Cagliari dal 6 all'11 dicembre, nella serata finale verranno proclamati i vincitori tra i 18 finalisti, valutati da una giuria di esperti tra cui Giorgio Diritti (regista, presidente della giuria), Marco Asunis (presidente nazionale della Federazione Italiana Circoli del Cinema e responsabile del premio del pubblico), Gianni Canova (critico cinematografico, direttore della rivista “I duellanti”, docente IULM, Milano), Silvia Negrotti (psicologa, esperta di mass media e minoranze linguistiche) e Anna Pavignano (sceneggiatrice, responsabile del Premio NUCT).