MUSEO DELL'EMIGRAZIONE, LA PROPOSTA

della redazione
15/10/2005
Attualità
Condividi su:

Da MIchele Massone, presidente dell'associazione culturale Lightship di Vasto, riceviamo e pubblichiamo: ''Quando abbiamo partecipato al Convegno indetto dal Consiglio Provinciale della Provincia di Chieti, a San Vito Chietino del 23/04/2005, in sostanza, come associazione, volevamo rivolgere agli enti e ai cittadini un invito alla conoscenza del patrimonio ferroviario (logistico, ambientale, culturale e sociale) per aprire una riflessione accurata e contribuire ad una programmazione e/o progettazione ''partecipata'' per il futuro delle aree di risulta della ferrovia lungo la costa teatina. Il nostro appello è stato inviato ai rappresentanti di tutti gli enti coinvolti e al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali. Sono passati alcuni mesi e mentre vengono, con una velocità stacanovista, rimossi i binari e arrecati disagi ai pendolari (inevitabili per Trenitalia), si leggono sulla stampa, di tanto in tanto, proposte parziali e localistiche di utilizzo di un tratto o di un altro della linea ferroviaria per quanto riguarda stazioni, ponti, strade ferrate etc. Le proposte possono dare un contributo, se rientrano in un disegno complessivo e di sistema, che deve vedere partecipi, lo ripetiamo, anche le realtà che si occupano di trasporti regionali come l'Assessorato regionale ai trasporti, la Sangritana e l'Arpa per un auspicato trasporto metropolitano interregionale e turistico. Se le proposte sono viste come un contributo, abbiamo ricevuto e volentieri divulghiamo l'idea di utilizzazione della ex stazione di Vasto Marina come Museo dell'Emigrazione. Museo che troverebbe nella stazione un suo luogo ideale ove sono passate migliaia e migliaia di cittadini del vastese verso i ''viaggi della speranza''. Un luogo dove si potrebbero rivivere quelle atmosfere del viaggio, dei paesi lontani, e la nostalgia dei paesi lasciati. Un luogo della memoria dove ragionare sulle emigrazioni bibliche moderne ma anche su quelle antiche del territorio che annoverava un tempo oltre cinquanta paesi e, al presente, una trentina, di cui molti ridotti al lumicino. Un museo che potrebbe trovare solide basi sul lavoro solidaristico finora svolto da generosi cittadini di Vasto e su un patrimonio di studi e ricerche effettuate da valenti studiosi del territorio. Un posto fortemente evocativo, potenzialmente rinnovabile e dinamico che, potrebbe, superando la nostalgia, far vedere il senso positivo dello scambio e i valori, i beni, le conoscenze dei luoghi d'origine e di quelli adottivi''.

Leggi altre notizie su Histonium.net
Condividi su: