Quando viene sollecitato dai giornalisti, quasi in fila per piazzare il microfono sotto la sua bocca ed intervistarlo, Antonio Di Pietro si scatena. Le espressioni sono al solito ’colorite’ e ‘ficcanti’. Qualche esempio: "Veltroni è il radiologo di un Pd in decomposizione" oppure “Fini deve votare la sfiducia a Berlusconi“. Negli splendidi Giardini Napoletani di Palazzo d’Avalos, a poca distanza dal cortile che rappresenta il ‘cuore’ degli incontri e dei tanti dibattiti sui più svariati temi d’attualità proposti nell’ambito della quinta edizione della festa nazionale dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro appare sempre, idealmente, lancia in resta. E attacca. A destra come a sinistra. Ricostruire le due coalizioni, dalle macerie di un ’berlusconismo in decadimento’, è l’obiettivo. “Bisogna far cadere tutto e ricominciare daccapo. Nell'opposizione c'è spesso connivenza con la maggioranza, solo noi dell'Italia dei Valori diciamo che, siccome Berlusconi è un problema morale, bisogna mandarlo a casa. Bisogna parlare a tutti gli elettori che vogliono superare le macerie di Berlusconi - aggiunge - per ricostruire un modello democratico fatto di libertà e legalità. Sulla linea Maginot ci siamo rimasti solo noi". E in attesa dell’arrivo di Rosy Bindi, previsto domani mattina per un dibattito finale sul tema delle future alleanze elettorali, Di Pietro non risparmia fendenti pure all’indirizzo del Partito Democratico. Se nella relazione iniziale di ieri mattina aveva individuato lo stesso Pd come interlocutore privilegiato nell’auspicabile formazione di una solida coalizione di centrosinistra alternativa al centrodestra, a distanza di nemmeno 24 ore c’è la novità del documento-Veltroni, sottoscritto da 75 parlamentari del Pd, che mette nel mirino la direzione di Bersani ed in qualche maniera scompagina le buone intenzioni avanzate proprio da Vasto e dall‘incontro IdV. Con il candidato premier delle ultime elezioni politiche nazionali Di Pietro non è tenero. “Veltroni è il radiologo di un Pd in decomposizione". Poi parte un nuovo messaggio indirizzato a Gianfranco Fini: "Ora che ti sei accorto della questione morale nel centrodestra non puoi rimanere lì a sostenere il Governo". L’invito rivolto ai finiani, dunque, è a "votare la sfiducia contro il premier, perché - dice Di Pietro - chi prima critica Berlusconi e poi il giorno dopo gli vota la fiducia è un furbacchione". LA GIORNATA - Temi dell'informazione, della scuola, della sanità e della giustizia nella seconda giornata di incontri e dibattiti a Palazzo d'Avalos. Anche oggi notevole l'afflusso di persone nel centro cittadino. FOTOSERVIZIO a cura di ERCOLE D'ERCOLE e PIERFRANCESCO NARDIZZI