“Memoria e creatività. I mille occhi della Sfinge“: questo il titolo dell‘edizione 2010, la 43esima, del Premio Vasto d‘Arte Contemporanea, inaugurato ufficialmente ieri pomeriggio nell'affascinante e per certi versi sconosciuta 'location' delle scuderie di Palazzo Aragona. Prima dell'apertura della Mostra sono stati gli interventi del segretario del Premio, l'avvocato Roberto Bontempo, del sindaco Luciano Lapenna, dell'assessore alla Cultura Anna Suriani e del curatore prof. Floriano De Santi ad illustrare l'iniziativa. Bontempo ha ricordato l'impegno per l'allestimento e la valenza di una manifestazione in tempi in cui verso la cultura si mostra sempre più scarsa attenzione. Lapenna, da parte sua, ha polemicamente chiesto al segretario del Premio: "E' ancora il caso di apporre i simboli di Regione Abruzzo e Provincia di Chieti su manifesti e cataloghi considerando che la sola a partecipare all'organizzazione è l'Amministrazione comunale di Vasto?". L'assessore Suriani ha sottolineato la particolarità della nuova 'casa' del Premio Vasto in un luogo che merita di essere valorizzato. Infine il professor De Santi che ha evidenziato la valenza di questo Premio, iniziativa in ambito artistico nazionale che rientra nelle cinque più importanti in tutta Italia. “Dalla seconda metà del Novecento - ha scritto De Santi nella sua introduzione - l’arte figurativa, come quella che più fortemente esprime l’impulso umano a creare, non è soltanto uno dei possibili, ma il solo processo possibile per riconoscere, nel conflitto storico della società, la prevalenza delle forze creative sulle distruttive. Non vale risalire alle origini, ricercare la spontaneità, la naturalità, l’originalità di quell’impulso: il problema non è in una preistoria che coinvolge miti remoti ed antichi complessi che possono riemergere al livello del precedente, ma nella storia della memoria e della creatività, che apre, nella riflessione del Nietzsche de La gaia scienza, al profondo e attuale tema di 'arte e verità'. Come documenta questa 43esima edizione del Premio Vasto, opportunamente intitolata ‘Memoria e creatività. I mille occhi della Sfinge‘, che raccoglie una cinquantina di artisti italiani e stranieri (tra cui opere di Emilio Vedova e di Jean Michel Basquiat, di Ennio Calabria e di Hans Hartung, di Alberto Sughi e di Herman Nitsch, di Mimmo Paladino e di A.R. Penck, di Umberto Mastroianni e di André Masson), in sé il processo artistico non ha direzione né scopo, non muove da alcuna premessa. Esso è tout court un modo di essere, di vivere con maggiore intensità". La mostra andrà avanti fino al prossimo 7 novembre con orari: 18-23 e sabato e domenica anche 10,30-12,30 nei mesi di luglio e agosto e 10-12,30 e 16-20 (lunedì chiuso) nei mesi di settembre e ottobre e fino al 7 novembre con ingresso gratuito.