"Come WWF non ci stancheremo mai di lodare le scelte amministrative che, attraversando anche varie fasi politiche, hanno portato a tutelare, con due Riserve Naturali, ben 9 dei circa 19 chilometri di costa vastese. Scelta rafforzata dai progetti di mobilità sostenibile come la rete delle piste ciclabili. E’ quindi ancora più sconcertante assistere all’assalto, a colpi di cemento, su buona parte del resto della costa; come se la tutela di circa 9 chilometri fosse quasi un lasciapassare per e su tutto il resto del litorale". Parole di Ines Palena, presidente dell'Associazione WWF - Zona Frentana e Costa Teatina, in un lungo ed articolato documento nel quale c'è al centro dell'attenzione la cementificazione che si continua a registrare in più punti della costa. "Ciò che più colpisce - continua Palena - è la dimensione e la tipologia degli interventi, quasi una situazione campana e calabra degli anni ’70 proiettata, come un incubo, nell’Abruzzo odierno. Non approfondiamo i casi già ampiamente dibattuti delle recinzioni sulla spiaggia, della cementificazione della collina di Montevecchio, con annessi problemi idrogeologici sulla sottostante Marina, della 'cittadella' costruita a pochi metri dal mare in località Canale che ha fatto scempio di una delle prospettive più belle della costa vastese, quella della spiaggia di sassi di San Nicola. Il caso che, forse più di tutti, lascia interdetti è il villaggio turistico o camping che sta 'sorgendo dal mare' in località Vignola. Muri, massi, cemento, ruspe sulla spiaggia di Vignola, che sarà anche un po’ lontana dagli occhi, ma non dal cuore e dalla testa di chi vuole bene a Vasto! Della regolarità del tutto il WWF Italia ha chiesto conto alle autorità competenti; come WWF territoriale non possiamo non restare sbalorditi di fronte ad un intervento che richiama tristi scenari di oltre quaranta’anni fa, quando la tutela ambientale era quasi un optional. Oggi, meno male, non è più così ed i 9 chilometri di costa vastese tutelati e la Riserva di Casarza in itinere lo testimoniamo. Perché, allora, questo contrasto drammatico sullo stesso territorio comunale?" La conclusione dell'esponente dell'associazione ambientalista: "Pensiamo che al di là della querelle su Piano Regolatore Generale, norme tecniche, varianti varie, Piano di Assetto Idrogeologico e quant’altro (su cui il WWF ha sempre detto chiaramente la sua) ogni abruzzese, ogni vastese, ogni turista, ogni amministratore responsabile non può non restare sgomento davanti a ruspe e cemento proprio sopra i sassi della spiaggia di Vignola!"