SCARPE LANCIATE E APPESE SUI FILI DELLE RETE ELETTRICA: LA 'TENDENZA' DELLO 'SHOEFITI' ARRIVA A VASTO MARINA

Sul fenomeno le interpretazioni più disparate

Michele Tana
10/07/2010
Attualità
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Ha trovato spazio anche a Vasto Marina, in viale Dalmazia all’altezza dell’Hotel Bristol, e in via Corfù nella zona della pista di pattinaggio del lungomare Duca degli Abruzzi la ‘tendenza’ del cosiddetto ‘Shoefiti’ o ‘scarpe volanti‘, ovvero la pratica di legare tra di loro i lacci di due scarpe e poi di scagliarle in aria nell’intento di farle restare appese ai fili delle linee dell’elettricità o telefoniche. Fenomeno che prende il nome dall’unione delle parole shoe (scarpe) e graffiti, nato nelle zone rurali ed urbane degli Stati Uniti d’America come “manifestazione del folclore adolescenziale”. Ma cosa si nasconde dietro a tutto questo? Le interpretazioni sono le più disparate. Alcune di esse anche inquietanti, riconducibili allo spaccio di sostanze stupefacenti o alla presenza di bande giovanili. Secondo alcuni appendere le scarpe ai fili indica la realtà di luoghi dove è diffusa l’attività di spaccio o consumo di droghe, anche pesanti. Secondo altri, invece, si tratta di una pratica tipica delle bande giovanili per commemorare un loro membro vittima di un omicidio (non è certo questo il caso di Vasto Marina) o semplicemente per delimitare i loro confini, o ad uso di segnale di posti dove è possibile compiere furti in diversi momenti della giornata, a seconda del tipo di calzature che vengono lanciate (nella nostra situazione scarpe da tennis soprattutto). Non mancano ‘etichettature’ più “leggere”: dalla gioia per la fine della scuola all’imminente matrimonio o addirittura l’annuncio della prima esperienza sessuale. Le origini dello ’Shoefiti’ sono accostate all'ambito militare nel cui contesto i soldati erano soliti legare tra di loro i propri anfibi, spesso dipinti di colori accesi, e quindi di lanciarli sui fili come una sorta di rito di passaggio o per festeggiare la fine del servizio di leva. E, infine, non è trascurabile la possibile incidenza della noia in questa attività, del ‘divertimento’ magari agevolato da qualche bicchiere di troppo o, perché no, anche della voglia di sbarazzarsi di qualche paia di scarpe ormai ‘logore’ o ‘sorpassate’ dalla moda…

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