In altri tempi (nemmeno tanto lontani) si sarebbe discusso a lungo di questa unificazione affrettata delle due Asl. E invece, dopo il breve periodo commissariale, tutto è stato lasciato alla buona volontà del manager Francesco Zavattaro. E la Regione? Cosa ha fatto la Regione per il personale delle due Asl? Nulla. E sul ruolo dell’Università? Ancora nulla. Sull’unificazione delle forniture, dei contratti, del sistema operativo e contabile? Nulla: le due amministrazioni di Chieti e Lanciano-Vasto non colloquiano, non si connettono, amministrativamente parlando. Infatti solo in questi giorni è partito un corso di formazione per gli operatori addetti al sistema contabile. Insomma si è proceduto al contrario: l’unificazione o la fusione di due realtà, come avviene in tutti i settori economici, nasce di solito da un progetto di fattibilità, che nel caso delle Asl di Chieti e Lanciano-Vasto non c’è stato. Questo piano avrebbe dovuto identificare i punti di forza o di debolezza dell’operazione e indicare cosa la Regione voleva ottenere. E invece la Regione non ha dato indicazioni di nessun tipo, non ha presentato un progetto operativo ed ha privilegiato solo le indicazioni territoriali, cioè le Asl provinciali da realizzare per legge, con un breve commissariamento. Di qui gli ospedali che non si sono integrati, il personale allo sbando, l’assenza di prospettive e la delega al manager per scelte non solo organizzative, ma anche politiche. E così si scopre che autonomamente la Asl di Chieti è andata in soccorso a quella di Lanciano-Vasto che aveva un deficit di cassa di 20 milioni (quasi tutto per la mobilità passiva), estinto dalla liquidità che Chieti aveva. In pratica il risultato di esercizio positivo dal punto di vista economico della Asl di Lanciano-Vasto non era sostenuto da un analogo risultato positivo dal punto di vista finanziario, da cui il grosso buco che l’ex direttore Antonello Maraldo è stato chiamato a chiarire da parte del Collegio sindacale dei revisori. Invece l’oculata gestione finanziaria della Asl di Chieti ha fatto da parafulmine e sta cercando di limitare i danni per i ritardati pagamenti di Lanciano-Vasto, con alcune transazioni sull’aggravio per interessi. Di questo però non si parla. Paura di disturbare il manovratore (Chiodi) o – come si legge sui mezzi pubblici – è vietato parlare con il conducente (sempre Chiodi)?