Tornano le 'nubi' sul progetto di realizzare a Vasto, come invece previsto nell'ultimo Piano Sanitario Regionale ancora vigente, una sala emodinamica che potrebbe, a quanto pare, 'prendere la strada' di Lanciano. La notizia relative all'importante struttura 'salvavita', essenziale per garantire assistenza ed immediati interventi a persone con malattie cardiovascolari ed infartuati, è stata diramata giovedì pomeriggio, durante il dibattito sulle prospettive della sanità sul territorio organizzato a Vasto da “Vastoviva”, l’associazione politico-culturale cittadina presieduta da Nino Fuiano, che ha voluto presentarsi all’opinione pubblica con un primo, corposo dibattito. Non c’erano, all'incontro, i vertici politici del settore, in primis l'assessore regionale Lanfranco Venturoni ed aziendali della nuova Asl Lanciano-Vasto-Chieti e dunque ad approfondire alcune tematiche sono stati Maria Amato, primario di Radiologia dell'ospedale “San Pio”, che ha suggerito di fare un viaggio in ambulanza da un centro del Vastese montano alla volta di Pescara (dove presente la sala emodinamica più vicina) per farsi un’idea dei disagi. Giovanni Tinari si è soffermato sull’agonia dei piccoli ospedali, per i quali “non basta riconvertire”, ma alla tribuna si sono alternati, tra gli altri, anche Salvatore Vallone e Donato Di Pietropaolo. Paolo Marino ha parlato del nuovo ospedale comprensoriale di Vasto, finanziato per metà, che non si sa quando potrà mai vedere la luce. Sulla questione è intervenuto nuovamente il leader cittadino di Alleanza per l'Italia Nicola Del Prete, che presto potrebbe assumere anche la guida provinciale del partito di Rutelli: "Già qualche settimana fa avevo adombrato il rischio di vederci scippare l'emodinamica, ma a parte un intervento rassicurativo che però parlava di tutt'altro (la prevenzione del rischio) non ho ascoltato alcun commento da parte dei rappresentanti istituzionali del territorio. E parlo del sindaco di Vasto, che è il presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl, e dei consiglieri regionali del territorio. Vasto è sempre più territorio a margine, evidentemente, e a questo dobbiamo dire no con forza e convinzione".