I gol di Milito che mandano in visibilio e la 'coppa con le orecchie' alzata al cielo da capitan Zanetti: 'fotogrammi' indimenticabili per il popolo nerazzurro che anche a Vasto si riversa per le vie del centro e alla Marina per festeggiare la vittoria della Champions League e la fantastica 'tripleta' che completa il già più che confortante bottino di tricolore e Coppa Italia. Caroselli d'auto prima di tutto, magliette addosso, bandiere, sciarpe ed anche fumogeni e fuochi d'artificio. La notte 'pazza' pro Inter, condita dall'irrefrenabile gioia di un successo storico, ha inizio appena dopo il triplice fischio di chiusura al Santiago Bernabeu di Madrid. In centro si forma un blocco e subito è pienone. Qualcuno porta una sciarpa ed una bandiera anche a Gabriele Rossetti sul suo Monumento, poco più distante, davanti alla chiesa dell'Addolorata, da un'auto trasformatasi in postazione dj ecco le note più esaltanti per i tanti tifosi che subito vi si ritrovano accanto: da 'Pazza Inter amala', l'inno per eccellenza di questi ultimi anni, alle note della 'colonna sonora' della Champions League. Cori per tutti, anche contro gli avversari di sempre, e il gesto delle 'manette' dell'allenatore di Setubal dominano la scena. Non mancano i politici di riconosciuta fede interista: dall'assessore Corrado Sabatini ai consiglieri comunali Gianni Quagliarella e Manuele Marcovecchio. E, ovviamente, largo ai giovani, ma anche ai più piccoli e pure a chi ha qualche capello bianco in testa e, nella stessa testa, i ricordi da bambino dell'ultima Coppa dei Campioni messa in bacheca nel lontano 1965. Era l'Inter 'da leggenda' di Sarti, Burgnich, Facchetti, Picchi, Jair, Mazzola, Suarez e Corso allenata da Helenio Herrera. Oggi ci sono Julio Cesar, Maicon, Samuel, Lucio, Zanetti, Cambiasso, Snejder, Eto'o e Milito a guadagnarsi onori e vetrina. Storie diverse, ma accomunate da un'unica grande passione.