Nessuno gioisce, nessuno se la ride sotto i baffi. E' una crudeltà troppo grande. Il Pro Vasto a Celano ha conosciuto un'altra, l'ennesima, pagina amara. Una storia costellata di mannaie. Un colpo basso che ha piegato le nuove generazioni, ghiacciato quelle degli anni '90, impietrito quelle degli anni 80, irriso chi le ha vissute tutte. Sono trascorsi 42 anni dalla monetina beffarda dell'Adriatico di Pescara nello spareggio contro l'Avezzano. Non me la sono sentita di partire dopo aver preparato LA trasferta come un ventenne incallito. Maglia ufficiale, felpa Rangers e quattro sciarpe legate su braccia e gambe. Un chiodo in testa: ''Nin 'gi Jii (Non ci andare)''. Alle 17.57 ho capito perché... Il mio cuore credo proprio che non avrebbe retto! Grazie ragazzi, grazie. Da domenica anche voi fate parte della nostra storia. Come i ragazzini di Sandro Walter Salvioni ('94). Fa un male cane, ma si accetta tutto, così. A testa alta, col cuore gonfio d'orgoglio, con l'onore delle armi. Oggi non me ne frega niente di pensare ai macroscopici errori fatti dalla società, non contano più niente perché voi, ragazzi, in 180 minuti mi avete restituito il punto più alto della mia passione più grande. Riesco persino a non prendermela con Testa, da me contestato 70 partite su 70. Non ha commesso fallo e pure se fosse gli dico bravo.