''GRANDE FRATELLO E INSICUREZZA SOCIALE'', IL LIBRO DEL COLONNELLO MINNITI

a cura della redazione
13/05/2006
Attualità
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E' uscito nei giorni scorsi per i tipi dell'editrice Cannarsa di Vasto il volume ''Grande Fratello e Insicurezza Sociale'' del Colonnello Salvatore Minniti, attuale Comandante della Provincia Carabinieri di Ascoli Piceno e già Comandante della Caserma dei Carabinieri di Vasto. Ecco la prefazione scritta dal prof. Luigi Alfiero Medea, Direttore editoriale della Casa editrice vastese. ''Salvatore Minniti torna a scrivere e lo fa regalandoci ancora una volta un'opera di forte contenuto sociale e morale. Di fronte ai tanti e gravi problemi che travagliano la nostra epoca, egli cerca con l'artifizio letterario di raccontare una fiaba, dove, però, si nasconde la triste realtà del mondo di oggi e dove è evidente l'impegno dell'autore di sollecitare un cambio di prospettiva, una sorta di rivoluzione copernicana per passare, nell'ambito delle complesse attività ''ante-delictum'', da un approccio di tipo normativo ad un approccio di tipo gestionale. Nel primo capitolo è delineato il percorso dell'irretimento della società nelle spire del consumismo, della guerra, della globalizzazione, del degrado ambientale e della decadenza morale, mentre nel secondo, è indicato il tentativo del ''risveglio spirituale'', attraverso l'attuazione di una nuova cultura della solidarietà. Ma nel terzo capitolo l'autore, pur sottolineando ancora il valore positivo di questo rinnovato amore verso gli ideali, ripropone, tuttavia, i vari problemi insoluti. Uno in particolare: quello dell'informazione perversa, che ha provocato gravi pressioni genetiche sul cervello umano e ha portato i ''poveri'', sotto l'ebbrezza del denaro facile, a rapinare ed uccidere. In questo panorama, così tormentato e triste, continuano, scrive l'autore, le violazioni dei diritti umani, delle libertà civili, della giustizia sociale e dell'ambiente. Ed ecco allora, incisiva, per gli uomini del Terzo Millennio ''incerti, titubanti, impauriti'', la presentazione della teoria di un singolare Colonnello (che è poi lo stesso autore!), il quale sostiene che ''in uno stato moderno, come il nostro, il principio di legalità deve costituire il valore cardine''. Il capitolo quinto catapulta il lettore nella modalità con cui si può vincere l'insicurezza sociale, al fine di evitare che la libertà non degeneri nell'indisciplina e nella disonestà. Anche qui sono sempre le idee del Colonnello a dare originalità allo scritto, attraverso la proposta, nell'ambito del funzionamento della sicurezza pubblica, di ''meccanismi di lavoro capaci di garantire la qualità''. Interessante è il capitolo finale che approfondisce ''i sette principi della sicurezza cibernetica'' e si conclude con una chiosa che vuole coinvolgere il lettore a riconoscere che i tanti veleni del nostro tempo hanno ''il loro rispettivo antitodo''.

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