Tra i personaggi abruzzesi del Novecento che meritano di essere approfonditi e rivalutati, una considerevole attenzione spetta all’economista e manager vastese prof. Ernesto Cianci (Vasto, 1908 – Roma, 1992). Primo di tre figli, insieme ad Angelo ed Anna, dopo gli studi in economia si stabilì a Roma, dove negli anni Trenta divenne funzionario dell’allora Ministero delle Corporazioni e svolse attività di libero docente di Politica economica all’Università “La Sapienza”. Nel 1939 sposò Maria Caccianini Maturandi, da cui ebbe due figli: Maurizio e Valeria. Dopo la caduta del regime fascista e a seguito della ricostruzione post-bellica iniziò la lunga carriera di consulente e manager industriale per molte società pubbliche e private. Ha diretto in particolare l’Ammi (Azienda minerali metallici italiani) dal 1936 al 1956 e numerose società del gruppo Iri (Istituto per la ricostruzione industriale), quali: Ilva, Finsider, Italsider e Ferronim dal 1956 al 1962 ed aziende minerarie, come la Società Mineraria e Metallurgica di Pertusola. Fu delegato in organismi internazionali come l’Oece (Organizzazione europea per la cooperazione economica) e la Ceca (Comunità europea del carbone e dell'acciaio) ed in seguito fu membro nella Confindustria (Confederazione Generale dell’Industria Italiana). Dal carattere riservato fu costantemente dedito alla laboriosità tanto da ricoprire sempre ruoli di primo piano. Fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere del lavoro nel 1970. La sua professionalità e competenza lo portò ad avere contatti con tutto il gotha industriale italiano del secondo dopoguerra, da cui ricevette fiducia e stima tanto da essere nominato vice presidente di Confindustria dal 1970 al 1974. Anche all’interno di Confindustria ebbe una brillante carriera, a tal punto che dopo aver ricoperto la carica di vice presidente di Confindustria, nel 1974 gli stessi saggi, insieme ad Eugenio Cefis (1921-2004) - già presidente dell’ENI dopo Enrico Mattei e poi della Montedison - designarono Ernesto Cianci a presidente nazionale della Confederazione Generale dell’Industria Italiana, in alternativa al repubblicano Bruno Visentini. Cianci fu però costretto a ritirarsi, dato l’esito della votazione - con quarantatrè voti a favore due contrari e ben quaranta astenuti - frutto di una forte opposizione della Democrazia Cristiana a Visentini, che evidenziò una grave spaccatura interna allo stesso parlamentino di Confindustria. Fu poi trovato un accordo dando spazio alla presidenza all’avv. Gianni Agnelli. Oltre alla spiccata figura professionale fu un Rotariano convinto e si adoperò in tutti modi per la crescita associativa e la diffusione dei principi di Paul P. Harris, condividendo tutta la filosofia del Rotary racchiusa in breve ne motto 'Service above self', cioé 'Servire al di sopra di ogni interesse personale'. Nel Rotary Club fu Governatore del Distretto 2080 Roma Nord-Ovest (1970-71) e Past-Governator del Distretto 2080 nel 1985, che comprende le regioni del Lazio e della Sardegna. Notevole rilevanza ha avuto la pubblicazione: “Nascita dello Stato imprenditore in Italia”, Mursia, Milano, 1977 – II ed. Rocco Carabba, Lanciano, 2009. Opera importante e particolarmente attuale, citata fino ad oggi nei migliori volumi in materia, ma di lui troviamo pure: “La dinamica dei prezzi”, Giuffrè, Milano,1933; “Andamento delle operazioni di credito agrario in Italia dal 1871 al 1929: contributo allo studio della congiuntura”, Roma, 1930. Per il Rotary Club ebbe notevole diffusione il volume: “Il Rotary nella società italiana”, Mursia, Milano, 1983, II ed. 2004. Delle tante conferenze in ambito Rotariano va ricordato il suo intervento dal tema: “Il Rotary e il cattolicesimo”.