Si è svolto a Chieti, al Teatro Marrucino, il convegno dal titolo "Per non dimenticare", promosso dalla Prefettura di Chieti in collaborazione con la Provincia, il Comune, l'Ufficio Scolastico Provinciale di Chieti e la Consulta provinciale degli studenti, al quale hanno partecipato numerose autorità militari, ecclesiastiche e civili. Invitata anche una folta rappresentanza delle scuole della provincia tra cui la classe 3^ B Informatico dell'Istituto Tecnico Industriale "Enrico Mattei". Nel saluto iniziale il Prefetto di Chieti Vincenzo Greco ha voluto ricordare che occorre fornire alle nuove generazioni testimonianze del passato affinché gli errori compiuti non vengano nuovamente ripetuti. "Non bisogna dimenticare - ha poi aggiunto il sindaco di Chieti Francesco Ricci - e ciò non deve accadere in una comunità di persone civili che deve prendere esempio dal passato per crescere come una comunità che si basa sul rispetto reciproco e sulla pace. E' intervenuta anche Lucilla D'Antonio, Ispettrice Tecnica dell'Ufficio Scolastico Regionale per l'Abruzzo, che ha ricordato ai docenti che a loro è affidato il compito di sensibilizzare persone di etnie diverse, nel rispetto verso il prossimo e dei diritti umani, puntando sulla riflessione di gruppo per cogliere e condividere assieme pensieri e le idee. Ha chiuso il dibattito mons. Giuseppe Liberatoscioli, direttore dell'Archivio Storico della Curia Chieti-Vasto, che ha raccontato storie di sacerdoti che hanno impedito la cattura di ebrei, rischiando la loro vita pur di nascondere queste persone all'interno di conventi, seminari o, addirittura, nelle abitazioni private dei parroci. Ha chiuso il convegno un documentario, dal titolo "La penultima destinazione", riguardante i campi di prigionia presenti in Abruzzo e, infine, il Prefetto ha consegnato le medaglie d'onore ai deportati della provincia nei campi di sterminio durante la II guerra mondiale.