Egregio Direttore, Le invio questa lettera indirizzata a tutti coloro che fino ad oggi hanno ritenuto di poter classificare i problemi ambientali come obbligati compromessi da stipulare con lo sviluppo. Queste persone si sbagliano. L'Abruzzo ha bisogno di lungimiranza ed il petrolio è una risorsa esauribile che non solo non produrrà benessere nell'immediato ma genererà enormi problemi nel lungo termine. Mi piacerebbe parlare dei rischi sanitari collegati alle estrazioni petrolifere e alle attività di raffinazione ad essa collegata ma, in tutta onestà, non credo che questo possa interessare governi regionali e nazionali. Sono stati tanti i professionisti ed i cittadini che (studi alla mano) hanno denunciato pubblicamente come le estrazioni petrolifere genereranno acido soflidrico e quindi aumento del cancro del colon e di aborti spontanei. Tuttavia, nonostante le diverse osservazioni, nessun referente politico è riuscito, ad oggi, a scongiurare definitivamente il pericolo petrolio. Per tale motivo, nell'intento di spingere all'azione i nostri rappresentanti regionali e nazionali, cercherò di porre il problema nel modo più distaccato e cinico possibile. Studi olandesi evidenziano come le città che ospitano attività petrolifere hanno una spesa sanitaria di 5 volte più alta delle città non petrolifere. I cittadini della costa teatina sono 104.638 esclusa la città di Lanciano (36.569 abitanti) che comunque risentirà pesantemente dell'inquinamento atmosferico. Tra le patologie procurate dall'inquinamento di aria e acque marine ci saranno anche le malattie respiratorie croniche. Queste abitualmente colpiscono soprattutto anziani e bambini, determinando un cospicuo aumento dei tassi di ospedalizzazione. In quest'ottica l'affare petrolio non solo è deleterio per la nostra regione ma per tutto il sistema sanitario nazionale. Terminando, faccio notare come già da tempo alcune imprese petrolifere cercano su Chieti un figura professionale per Well Testing, Workover & Completions Specialist. Riporto di seguito le parole di parte dell'annuncio: "Invia il CV Il ruolo riporta al Responsabile di Area Pozzo e si interfaccia principalmente con l’area Giacimenti. Inoltre intrattiene rapporti con i diversi referenti aziendali, "clienti" dei progetti, quali: Esplorazione, Operazioni Italia e Branch estero". Di seguito anche il link del validissimo motore di ricerca lavoro experteer: http://www.experteer.it/account/signup_now/job/483717 Insomma, guadagneremo un posto di lavoro e ne perderemo a centinaia, tutto in cambio di malattie. A questo punto mi chiedo: perché le multinazionali del petrolio cercano già da tempo un manager per attività di trivellamento proprio su Chieti? Perché il presidente Chiodi si ostina a negare il problema? Perché la Regione non preme sul governo nazionale? Aspettando risposte. Saluto, Alessandro Gentile.