Oltre 2.500 persone, secondo gli organizzatori, hanno preso parte ieri mattina a Chieti alla manifestazione indetta a livello regionale dalla Cgil, in difesa del lavoro, dello sviluppo e della legalità. E questo malgrado la pioggia battente. "Siamo sotto un diluvio - ha commentato il segretario generale della Cgil di Chieti, Michele Marchioli all'inizio - ma anche sotto la pioggia questa manifestazione deve lanciare un grido forte a questa regione perch‚ si trovino le direttive per poter tornare a crescere. I diritti dei lavoratori - ha continuato - il lavoro, l'economia di questa regione hanno diritto di crescere e di dare prospettive e speranze ai giovani. Partiamo proprio dai giovani perché la lotta alla precarietà è un punto nodale. Non c'è sviluppo se non c'è diritto e non c'è lavoro buono e stabile". Presente Gianni Di Cesare, segretario generale Cgil Abruzzo: "E' una manifestazione di lavoratori, di pensionati, di gente che lavora e ha temi squisitamente sindacali. A livello nazionale la Cgil organizza sette manifestazioni perché il problema del Mezzogiorno è diventato un punto chiave. Possiamo aggiungere che l'Abruzzo torna a essere una regione del Mezzogiorno, lo dicono i dati della cassintegrazione, dello spopolamento dovuto al terremoto, della disoccupazione, del credito e del bilancio regionale che ha una situazione drammatica". Per la segretaria confederale nazionale, Paola Agnello Modica, Chieti è stata scelta dal momento che, soprattutto in Val di Sangro, si sta vivendo una grande difficoltà insieme alle altre province abruzzesi. "Pretendiamo lavoro, dignità, legalità, sviluppo - ha concluso - tutte cose possibili se il governo sceglie di dare un'indicazione anche agli imprenditori e di metterci risorse che ci sono e possono essere recuperate ad esempio con la lotta all'evasione fiscale, dando diverse priorità alle spese".