Questo articolo, a firma di Gabrierle Cerulli, è stato scritto il 6 aprile 2005, all'indomani dell'ufficializzazione dei risultati delle ultime elezioni regionali per il rinnovo di governo e Consiglio regionale, che si sono svolte il 3 e 4 aprile 2005 scorsi. Questo articolo, per diverse ragioni, non è stato mai pubblicato... Al suo interno una previsione ''azzeccata'', almeno così pare, e dunque la sottoponiamo all'attenzione dei nostri lettori.
Comincio dalla fine, ringraziando l'amico e collega Michele Tana per l'ospitalità concessami. Sentivo la necessità di esternare alcuni degli infiniti spunti offerti dall'ultima competizione elettorale. Nel 1993, in pieno clima di Tangentopoli, nella regione Abruzzo cominciava a delinearsi una geografia politica particolare, sia pure per certi versi radicata nella storia. ''Mare nero e montagne russe...'', con il ciclone Giuseppe Tagliente sulla cresta dell'onda, lanciatissimo verso una carriera politica di spessore. Vasto risultò, insieme a Cefalù, la prima città d'Italia, nel dopoguerra, governata dalla destra. Celato dietro lo scudo della Lista Civica Rinnovare, don Peppino aprì una nuova era capace di conservargli uno stuolo di elettori talmente ampio da poter fronteggiare i numerosi avversari interni alla sua coalizione con grande forza, a distanza di dodici anni.
Era uno scontro tra titani quello di scena sulla piazza vastese per le ultime elezioni regionali: il presidente del Consiglio regionale uscente Giuseppe Tagliente (Forza Italia), appunto, il super assessore Massimo Desiati (Alleanza Nazionale) ed il collega Tonino Prospero (Udc). Il giornalista per ''eccellenza'' della città adriatica, Giuseppe Forte (Margherita), l'avvocato Fabio Giangiacomo (Democratici di Sinistra), il notaio e presidente del Pro Vasto Camillo Litterio (Democrazia Cristiana), la giovane promessa della sinistra nazionale Eliana Menna (Rifondazione Comunista). Oltre ai vari Gabriele Barisano (Socialisti Democratici Italiani), Ivo Menna (Verdi), Anna Giacomucci (Verdi), Giustino Caniglia (Comunisti Italiani) e qualcuno che forse mi sfugge.
Anche la vicina San Salvo aveva delle punte di diamante di livello cone l'avvocato Antonio Boschetti (Margherita), il dottor Giovanni Mariotti (Democratici di Sinistra) ed il ''camaleonte'' Eugenio Spadano (Forza Italia). Un vero campionato, con cento derby ad altissima quota, stravinto da Peppino Forte che però mastica amaro per l'esito finale. Vasto ha collezionato una lunga serie di ''primi dei non eletti'', ma la beffa è davvero... Forte. Staccare di quattrocento voti Tagliente ed essere infilati in contropiede da altrettanti voti ottenuti dall'amico, ma concorrente Boschetti, porta ad un'unica considerazione: qualcuno ha giocato sporco all'interno della Margherita. L'avvocato sansalvese non avrebbe preso mai, da solo, settecento e passa consensi a Vasto!
Annunciata, ma non per questo meno dolorosa, la sconfitta di Massimo Desiati. Crocifisso dai suoi concittadini per aver organizzato l'Abruzzo Ski World Cup a Roccaraso, anziché a... Montevecchio, a Desiati non resta che vigilare sulla pioggia di miliardi fatti confluire da ''queste parti'' per il rifacimento del costone orientale vastese, storicamente a rischio frana.
Ora aspettiamo la formazione del nuovo governo regionale e tra un anno, comunque vadano le cose, si voterà per il rinnovo dell'amministrazione comunale. Se Tagliente non ricucirà gli strappi all'interno della coalizione e, soprattutto all'interno di Forza Italia, difficilmente potrà candidarsi al Senato e quindi non sarà da escludere un incredibile ritorno alla carica per la poltrona di sindaco della Città del Vasto. Nel centrosinistra dovrebbe essere la volta di un ''comunista'', ma oltre a Luciano Lapenna non ci sono grandi personaggi da proporre e allora perché non offrire alla matita dei vastesi una suggestiva sfida tra Peppino Tagliente e Peppino Forte?
Una partita aperta da anni ormai e che vede in vantaggio il collega giornalista per due a zero...