Tirate a riva le carcasse dei tre capodogli che facevano parte di un branco di sette arenatosi ieri sulla spiaggia di Punta Penna a Vasto, nella Riserva naturale di Punta Aderci.
Per adagiarle sulla sabbia sono state usate pale meccaniche.
Sono tre femmine; una aveva raggiunto la maturità sessuale ed era gravida. Dal ventre dell'animale è stato estratto un feto di 4/5 mesi, che verrà donato al Museo del Mare di Pescara.
Le loro lunghezze vanno dai 7 metri e 30 centimetri agli 8 metri e 90.
La zona, interdetta dal sindaco di Vasto, è stata sorvegliata nella notte dai volontari della Protezione Civile.
L'ispezione interna ed esterna viene condotta nello stesso tratto di spiaggia in cui si sono arenati gli esemplari. La coordina Sandro Mazzariol, del Cert (Cetacean stranding Emergency Response Team) dell'Università di Padova, affiancato da esperti della stessa università , dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale d'Abruzzo e Molise 'Giuseppe Caporale' e del Centro studi Cetacei onlus.
Si dovrà accertare se i cetacei avessero patologie tali da causare la perdita di orientamento e il conseguente arenamento. "E' un lungo lavoro e complesso ma siamo nelle condizioni - spiega Mazzariol - di poter operare a poche ore dal loro decesso. Potremmo così anche verificare l'orecchio dei capodogli per capire se hanno subito delle lesioni ai timpani. Sicuramente ci sono stati elementi di disturbo che hanno prodotto il disorientamento". Il ricercatore dell'Università di Padova ha ringraziato gli uomini della Guardia Costiera di Vasto, il servizio veterinario dell'Asl provinciale di Chieti e i volontari che si sono prodigati a rimettere al largo i quattro capodogli salvandoli da morte sicura.
"Si sono diretti al nord, ma dovrebbe essere più normale che debbano cambiare direzione, anche perché la loro vita si svolge in fondali profondi come sulle coste greche. Sappiamo che gli ultimi avvistamenti erano stati fatti sulle coste croate".
Il servizio veterinario della Asl si occuperà invece dello smaltimento delle carcasse, che verranno sepolte in un terreno già individuato dal Comune di Vasto.
Foto di Ercole Michele d'Ercole